Spessore del manto impermeabilizzante: perché non garantisce il risultato e può peggiorare prestazioni, costi e impatto ambientale

Una riflessione tecnica su durabilità, sostenibilità e costi di dismissione alla luce del GWP (Global Warming Potential)

Nel settore delle impermeabilizzazioni è ancora diffusa la convinzione che un maggiore spessore del manto corrisponda automaticamente a una maggiore durata e affidabilità del sistema.

Questa idea, spesso usata come leva commerciale, non solo è tecnicamente scorretta, ma può addirittura generare effetti opposti, compromettendo la qualità dell’intervento, aumentando i costi di gestione futura e incrementando l’impatto ambientale complessivo del sistema.

 Lo spessore non è sinonimo di prestazione

Le moderne tecnologie (EPDM, TPO, PVC di nuova generazione) hanno dimostrato che:

  • la durata dipende dalla qualità del materiale, dalla stabilità chimica ai raggi UV e dall’elasticità,

  • la posa è determinante (giunzioni, adesione, movimentazioni termiche),

  • la manutenzione programmata prolunga la vita utile del sistema.

👉 Dai dati comparativi da molte ricerche nel campo universitario hanno dimostrato che:

  • Un EPDM da 1,5 mm aderente può vivere 32 anni,

  • Un TPO da 1,5 mm dura 20 anni,

  • Un PVC da 1,5 mm arriva a 20 anni,

  • Un SBS spesso 3,5 mm (più del doppio dello spessore) ha una vita di soli 20 anni circa.

👉 Maggior spessore = maggior peso, maggiori stress strutturali.

Materiali più spessi e pesanti:

  • sovraccaricano la struttura,

  • aumentano le dilatazioni termiche,

  • generano microfessurazioni,

  • complicano la posa in punti singolari.

Di conseguenza, il sistema diventa più vulnerabile nel tempo.

👉 L’impatto ambientale: il ruolo del GWP

Il GWP (Global Warming Potential) misura le emissioni equivalenti di CO₂ per la produzione del materiale.

Confrontando i dati, emerge che i materiali più spessi o tradizionali hanno un GWP notevolmente superiore.

Tipologia di prodotto immessi in atmosfera Anni di rientro per un equilibrio

EPDM 1,5 mm aderente → GWP: 29,60 kg CO₂ 19 anni

TPO 1,5 mm → GWP: 30,00 Kg CO₂ 20 anni

PVC 1,5 mm → GWP: 58,00 Kg CO₂ 39 anni

SBS 3,5 mm → GWP: 81.00 Kg CO₂ 81 anni

👉 Il futuro dell’impermeabilizzazione non è “più spesso”, ma più intelligente, sostenibile e durevole.

Le membrane impermeabili elastomeriche Hidrostan in EPDM hanno:

  • altissima elasticità oltre il 300%,

  • massima resistenza ai raggi UV e all’ ozono,

  • posa a freddo (vulcanizzazione tramite collante e sigillante),

  • adattabilità ai movimenti strutturali ( resistenza alle sollecitazioni termiche da -50° gradi a + 130° gradi)

👉 Il costo nascosto: dismissione e fine vita

Quando si rimuove un vecchio sistema impermeabile, il materiale diventa un rifiuto speciale da smaltire o trattare.

Più è spesso, più:

  • aumenta il peso da conferire in discarica,

  • crescono i costi di trasporto,

  • cresce la tariffa di smaltimento (€/tonnellata),

  • aumentano le emissioni legate alla demolizione.

Inoltre:

  • SBS e PVC spesso non sono riciclabili o lo sono con processi costosi.

  • l’EPDM, invece, è riciclabile e riutilizzabile (granulato, materie prime seconde).

👉 Analisi del ciclo di vita (LCA): la chiave per scegliere

La scelta corretta non deve basarsi sullo spessore, ma su:

✅ Durata reale (anni certificati)

✅ GWP (produzione)

✅ Facilità di posa e manutenzione

✅ Possibilità di riciclo

✅ Costo di rimozione e fine vita

✅ Sicurezza in cantiere (pose a freddo vs fiamma)


👉 Sei un professionista oppure un’impresa, o un privato che ha interesse ad approfondire; contattaci per sottoporci un tuo progetto.





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